serraolaser – Malpractice
La Responsabilità Professionale del Medico
a cura dell’Avv. Federico Contri, penalista del Foro di Roma

Se chi agisce per il ristoro dei danni subiti da un medico sceglie la via penale, un pronto risarcimento (specie se ad opera di una società assicuratrice sensibile) può sortire l’effetto di eliminare parte dei problemi grazie alla remissione della querela, ed alla conseguente estinzione del reato ove questa sia condizione di procedibilità, o alla scomparsa dalla scena processuale di una parte civile combattiva nei casi di perseguibilità d’ufficio.

Alfredo De Marsico, memorabile figura di Avvocato penalista nonché Professore delle discipline penalistiche, ammoniva gli avvocati più giovani consigliando, ove possibile, di “tacitare la parte civile”.

Nel caso di conflitto con il paziente curato, è consigliabile mantenere un atteggiamento di massima disponibilità a chiarire ogni aspetto della vicenda.
È evidente che se il medico è sereno sulla sua condotta professionale non deve avere nessun tipo di comportamento di soggezione verso il paziente.
Nè, a maggior ragione, chiedere scusa se scuse non ne deve.
Questo non lo autorizza però a mettersi in una posizione di “lesa maestà” tale da evitare un chiarimento sulla sua condotta.
Tranne in casi di palese malafede da parte del paziente, possibilità sempre ipotizzabile quando sullo sfondo si possono intravedere risarcimenti economici.
L’importante è che il medico non confonda la malafede con l’ignoranza tecnica inevitabile che ogni cittadino ha verso alcune materie così ad alta specializzazione.
A volte, ahimè, generate da altri medici... anche loro o in malafede o tecnicamente meno preparati... a cui il paziente si è successivamente rivolto!
Un atteggiamento di rispetto verso le legittime richieste di spiegazioni da parte di un malato, può bloccare sul nascere ogni possibilità di richieste risarcitorie o, ancora peggio, di procedimenti penali.