serraolaser – Malpractice
Trattamenti Sanitari e Protocolli
a cura dell’Avv. Federico Contri, penalista del Foro di Roma

Nota Introduttiva sui Protocolli

Come da più parti sostenuto, la medicina scientifica moderna, se pur si avvale di un vastissimo patrimonio di conoscenze di base e di protocolli diagnostici e terapeutici che sono il frutto di esperienze plurime – condotte rigorosamente da un gran numero di medici esperti che le trasmettono attraverso riviste scientifiche severamente controllate – è pur sempre un’attività che opera in un contesto di evoluzione continua.

Note sui Protocolli

I protocolli, nella prassi giudiziaria, stanno acquisendo lo status di parametro per identificare gli errori in ambito medico.

Il principio generale per classificare come “errore” un atto medico e chirurgico e per graduarne l’entità consiste nel prendere a parametro la condotta che la media dei medici (degli specialisti) avrebbero adottato nelle stesse circostanze di tempo, di luogo e di caso clinico.

Questo ha causato la nascita dei "protocolli" come linee-guida (guidelines) nelle procedure diagnostiche e terapeutiche.

È discusso se l’adeguamento ai protocolli sia sufficiente per evitare le accuse di errore ascrivibile a titolo di colpa professionale.

Gli avvocati utilizzano i Protocolli per cercare in essi ciò che nello specifico caso giudiziario non è stato fatto o si ritiene che non sia stato fatto dal medico accusato.

Molto importanti sono i protocolli delle norme igieniche obbligatorie per l’attività chirurgica.
I medici che vanno in sala operatoria conoscono il problema-rischio dello “Pseudomonas”, un batterio killer resistente a disinfettanti e antibiotici.
E’ un batterio davvero difficile da debellare.
Può annidarsi in sala operatoria o in reparto.
Il batterio può determinare meningiti fulminanti, setticemia e infezioni delle ferite chirurgiche.
Il batterio ha una natura particolarmente insidiosa.
Le infezioni postoperatorie rappresentano uno degli eventi più disastrosi che possano accadere in un ospedale o in una struttura privata.
A volte basta una disattenzione nelle procedure di lavaggio delle mani di un infermiere o di un medico e può scatenarsi l’infezione; o che si inquini una zona umida della sala operatoria e il batterio permane.
Dopo un intervento chirurgico, “tecnicamente riuscito”, come si usa dire nel linguaggio medico, all’improvviso la situazione precipita.
Febbre alta …causata da una malattia contratta lì, in sala operatoria.
Come sia stato possibile che il batterio si sia insinuato in reparti delicatissimi come le sale operatorie?
Lo pseudomonas può trasmettersi anche attraverso i condizionatori d’aria e colpisce sempre soggetti con poche difese immunologiche o persone anziane.
L’infezione da “Pseudomonas aeruginosa” è molto temuta.
Si tratta di un germe che può annidarsi ovunque nell’organismo umano.
Diventa particolarmente pericoloso se l’infezione attacca parti del corpo delicate come i tessuti nervosi.
Quando viene fatta una denuncia per questo tipo di avvenimento, un oculato penalista chiederà il sequestro delle cartelle cliniche e di acquisire tutta la documentazione sui protocolli delle norme igieniche obbligatorie per l’attività chirurgica.