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Degenerazione Maculare Senile

La degenerazione maculare senile o legata all’età (AMD dall’acronimo anglosassone Age-related Macular Degeneration) è una alterazione patologica della macula, la zona retinica deputata alla visione distinta.
L’AMD è la causa più comune di cecità legale nel mondo occidentale tra le persone oltre i 60 anni.
La sua prevalenza incrementa con l’età, stimandosi che oltre i 75 anni quasi un terzo della popolazione presenti anche minimi segni di AMD.
Gli oculisti usano distinguere due forme di AMD, in rapporto alle caratteristiche istopatologiche degli strati retinici interni e della coroide. Si parla di degenerazione maculare “atrofica” e di degenerazione maculare “essudativa”.

Fattori di Rischio

L’invecchiamento è, indubbiamente, il momento patogenetico più importante nella AMD. Con l’avanzare dell’età gli strati retinici interni e la coriocapillare vanno incontro a modificazioni della propria architettura facilitando l’insorgenza delle alterazioni patologiche della AMD.
Nessuno studio epidemiologico ha ancora dimostrato un nesso causale tra le radiazioni UltraViolette e l’insorgenza della AMD.
Nessuno studio epidemiologico ha tuttora portato alla luce una correlazione tra ipertensione arteriosa, fumo e familiarità con la AMD.

Sintomatologia

Gli stadi precoci della AMD sono assolutamente asintomatici.
L’evolvere della patologia si accompagna alla comparsa di sintomi più o meno gravi e acuti in relazione alla forma di AMD, atrofica o essudativa.
Metamorfopsie (distorsione delle immagini con difficoltà di lettura, con alterazione e/o sovrapposizione dei caratteri di stampa) e riduzione del visus sono i sintomi più frequenti.
Nella forma atrofica la riduzione del visus è graduale, raramente eclatante. Sarà più precoce per la visione ravvicinata (es. nella lettura).
Nelle forme essudative l’acuità visiva si riduce molto più rapidamente, a volte in modo improvviso.

Diagnosi

Gli stadi precoci della degenerazione maculare legata all’età sono asintomatici (senza disturbi visivi). L’evolvere della patologia si accompagna alla comparsa di sintomi più o meno gravi e acuti, quali metamorfopsie, ovvero la visione distorta delle lettere) e riduzione della vista. Nella forma atrofica la riduzione della vista è graduale. Negli stadi più avanzati appare una macchia scura al centro del campo visivo (scotoma centrale). Nella forma essudativa, l’acuità visiva si riduce molto più rapidamente, a volte in modo improvviso.

La diagnosi di degenerazione maculare è effettuata con l’esame del fondo oculare. Alcuni test diagnostici possono essere utili per determinare il tipo di degenerazione maculare, tra i quali la griglia di Amsler, la tomografia a coerenza ottica (OCT) della retina, e l’elettroretinogramma focale (fERG).

AMD atrofica

Degenerazione maculare di tipo atrofico

Degenerazione maculare di tipo neovascolare

Trattamento

L’integrazione nella dieta di fattori nutrizionali come luteina e zeaxantina, e nutrienti antiossidanti garantisce una protezione della macula e può prevenire la progressione della degenerazione maculare senile.

Nel caso che la degenerazione maculare evolva verso la forma “essudativa” è necessario intervenire per evitare complicanze gravi. Sono disponibili tre opzioni chirurgiche: il trattamento fotocoagulativo, la terapia fotodinamica e le iniezioni intravitreali di farmaci anti-angiogenetici.

  • Le iniezioni intravitreali
    Gli anti-angiogenetici (anti-VEGF) sono i farmaci più utilizzati per via intravitreale. Le iniezioni di anti-VEGF hanno dimostrato di essere efficaci, in casi selezionati, nel rallentare la progressione delle membrana neovascolare. I farmaci anti-VEGF disponibili oggi per la degenerazione maculare sono numerosi.
  • La terapia fotodinamica
    La terapia fotodinamica consiste nella somministrazione endovena della verteporfina, un farmaco che viene attivato dalla luce rossa. La verteporfina è selettivamente captata dai capillari neoformati e l’attivazione luminosa del farmaco scatena l’occlusione dei neovasi. La terapia fotodinamica può essere utilizzata in combinazione con le iniezioni intravitreali. E’ usata da sola nel caso del trattamento della corioretinopatia sierosa centrale cronica.
  • La fotocoagulazione laser
    La fotocoagulazione laser è indicata per il trattamento delle membrane neovascolari extrafoveali.

Potete porre le vostre domande al Dr. Serrao